Un film su Richard Benson
Al cinema
Tanti muoiono ma io non sono mai morto.
Spero! O forse sono solo un illuso, o forse vivo in paradisi artificiali?! Chi lo sa? Ma la mia è una storia vera ma piena di bugie - Richard Benson
Richard Benson la vita è il nemico
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Eventi Passati
ANTEPRIMA DEL FILM
Vogliamo ringraziare GattoNudo production per la realizzazione di questo video girato durante l’anteprima mondiale del film al Nuovo Cinema Aquila
Sinossi
Roma 2016, quartiere Alessandrino (periferia Est della capitale). In una piccola casa a piano terra, in cui echeggia il rumore del traffico locale, vivono Ester e suo marito Richard Benson. Volto noto dello spettacolo italiano, ormai caduto in disgrazia.
“Salve a tutti, sono Richard Benson e sono malato. Non posso permettermi le medicine quindi rivolgo un appello a tutti i miei fans, perché oggi rischio di morire”.
Queste parole che l’artista rilascia su RepubblicaTV, in breve tempo fanno il giro dei media italiani. Nel messaggio si vanta di essere uno dei chitarristi più veloci al mondo, di aver avuto collaborazioni con artisti internazionali dello scenario Rock e Metal, e di aver fatto negli anni oltre 10.000 concerti. Sarà per via della sua dichiarazione shock, o per via del look malconcio che mai darebbe a pensare ad un passato così di successo. Ma per chi ne sente parlare per la prima volta, la domanda sorge spontanea: “Chi diavolo è Richard Benson?!”
Scheda tecnica
- Titolo: Benson – La vita è il Nemico
- Anno di produzione: 2023
- Durata: 100min / 1h40m
- Tipologia e Genere: Documentario Biografico
- Casa di Produzione: SarastroFilm
- Distribuito da: PianoB Distribuzioni con la collaborazione di Andromeda Film
- Regia di: Maurizio Scarcella
- Prodotto da: Andrea Pirri Ardizzone / Andrea Scarcella / Maurizio Scarcella
- Scritto da: Matteo Bennati / Giulio calenne Maurizio Scarcella
- Montaggio di: Alfredo Angelo Orlandi / Angelo Santini / Andrea Scarcella
- Con le musiche di: Richard Benson
- Musiche originali di: Guglielmo Nodari
- Fotografia di: Vincenzo Farenza
- Formato di ripresa: UHD/3840x2160 - colore
- Formato di proiezione: FHD / 2.35 : 1
Note di produzione
La lavorazione di “Benson - la Vita è il Nemico” ha inizio nel 2016, a seguito della richiesta di aiuto
che il musicista fece su RepubblicaTv e si sviluppa, per il suo intero arco produttivo, come progetto
indipendente.
L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato nel seguire e
riprendere la vita di tutti i giorni di Richard Benson e la moglie Ester Esposito, per un periodo
complessivo di 18 mesi. In cui, in un secondo momento, si è alternata la realizzazione delle interviste
che vanno a creare la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del
chitarrista e performer.
Fase successiva alle riprese e che ha costituito la parte più difficoltosa e complessa, è stata la ricerca e catalogazione del materiale di repertorio di Benson. Composto per maggiorparte di video delle sue esibizioni live resi pubblici (nell’arco di quasi vent’anni) dai numerosi fans, per mezzo di piattaforme social e YouTube. Ma soprattutto da ciò che consiste nel lascito fondamentale dell’artista, le sue trasmissioni televisive andate in onda dai primi anni 80’, fino al 2012. Queste ultime trasmesse da emittenti regionali (in onda nel Lazio ma anche nel resto d’Italia) che hanno contribuito a creare e diffonderne l’immagine pubblica.
Così facendo, in fase di montaggio seguendo la volontà del Regista e degli Autori, si è riusciti a realizzazione un film documentario capace di comprendere al suo interno, tutto ciò che un fan medio si potrebbe aspettare da un’opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli. Ma che soprattutto permetta, a chi non conosce il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato.
Questo progetto si è così dimostrato una vera e propria sfida, nella sua indipendenza, spinta dal desiderio di presentare al pubblico l’immagine di un uomo che per anni si è ritrovato segregato in una nicchia (probabilmente troppo stretta) nonostante il potenziale artistico inespresso e la capacità di attirare a sé un pubblico tanto vasto, quanto variegato. A testimonianza di un'essenza trasversale che sicuramente non passerà inosservata allo spettatore. Infine tale lavoro va preso soprattutto come omaggio ad un'artista totale che seppur in maniera estrema, ha messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a nostro avviso, ne fa un gigante tra i nani.
Note di regia
Sono sempre stato affascinato dalla figura di Richard Benson, del suo modo di comunicare totalmente irriverente e anti convenzionale, da quel rapporto bipolare che era riuscito a costruire con i suoi fan. Ma più di tutto (forse in termini più classici) ad attirarmi era quell’alone di sintomatico mistero che circondava la sua storia e quel personaggio tanto imperscrutabile, quanto magnetico. Una mattina del 2016 mi ritrovai a leggere l’articolo di Repubblica, a cui seguiva un video che lo ritraeva per la prima volta totalmente spoglio di quella sua maschera che lo aveva caratterizzato per anni. Pensai subito proporgli di fare un documentario (su di lui e con lui) sarebbe stato un modo per rendermi utile, quanto per mettermi in gioco e raccontare una storia sicuramente fuori dal comune.
Penso che più che un “film-documentario”, questo sia una sorta di viaggio, in cui affrontiamo in modo crudo (ma mai crudele), aspetti personali ed esistenziali del protagonista. indagando in profondità alle reali dinamiche che ne hanno portato alla creazione del personaggio "Benson”. Ciò che ho girato con lui (nella sua vita privata), unito alle interviste e mescolato coscienziosamente con il materiale di repertorio. Cerca di formare un quadro complessivo, dei cambiamenti e dell'evoluzione assunto nell’arco di oltre quarant’anni di carriera. L’intento è quello di portare lo spettatore a empatizzare e a riflettere su ciò che ha comportato per Richard, l'aver raggiunto la propria vetta (a qualunque costo). Finendo per fare del proprio apparente insuccesso e sicuro martirio, la sua ascesa all’Olimpo.
Penso che il fascino che Richard ha e avrà per sempre sul proprio pubblico, sia dovuto al suo essere un
moderno Don Chisciotte.
Un eroe romantico capace di non mettere mai in discussione se stesso, quanto di generato conflitti
nell’animo di chi lo guarda.
In quella sua lotta personale contro i mulini a vento, ha messo in luce (seppur tragicamente) le
potenzialità nascoste di un animo profondo e tormentato, probabilmente poco compreso e accettato e in
cui chiunque sarebbe in grado di rispecchiarsi. Questo perchè tutti noi siamo fatti di passioni e
desideri, di frustrazioni e malesseri. Cresciamo e ci formiamo, con la consapevolezza nella vita che i
sogni dovranno essere accantonati. Che si dovrà far spazio non semplicemente ai doveri e alle
responsabilità ma alla realtà di ciò che si è. Delle volte quindi vorremmo avere la forza di scontrarci
e lottare con ciò che “la vita” ha in serbo per noi nel rifiuto al sottostare alle sue regole e amare
imposizioni.
Quindi vi è un po' di "Benson" in ognuno di noi e delle volte basterebbe permettergli di uscire per
stare meglio.
Basterebbe urlare:
“LA VITA È IL NEMICO!”
“TI DEVI SPAVENTAREEEE!“